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26 luglio 2021

Poesie dal mondo: un gatto a Venezia


illustrazione tratta da “Venezia”, di David Pintor, Ed. Kalandraka, 2017

(Anch’io, nella prossima vita. E tu?)

(…) Ma l’aspetto principale è che quel posto è talmente bello che ci puoi vivere senza essere innamorato. È così bella che lo sai bene che niente che nella vita tu ti possa inventare o realizzare, soprattutto in termini di pura esistenza, avrebbe una bellezza paragonabile. È così superiore. Se dovessi reincarnarmi, vorrei essere un gatto che vive a Venezia, qualsiasi cosa va bene purché a Venezia. Anche un topo. Dal 1970 avevo un’idea fissa: andare a Venezia. Avevo l’idea di trasferirmi e affittare un appartamento al piano terra in qualche palazzo sull’acqua, sedermi lì e scrivere (…)

Joseph Brodsky, dall’intervista Conversazioni, L’arte della poesia  (Paris Review,  New York, 1979)

***

Strofe veneziane

Scrivo questi versi, seduto all’aperto
su una sedia bianca,
d’inverno, con la sola giacca addosso,
dopo molti bicchieri, allargando gli zigomi
con frasi in madrelingua.
Nella tazza si raffredda il caffè.
Sciaborda la laguna, punendo con cento minimi sprazzi
la torbida pupilla con l’ansia di fissare nel ricordo
questo paesaggio, capace di fare a meno di me.

Joseph Brodsky (San Pietroburgo, 1940-1996), da Strofe veneziane 2, VIII, in Poesie Italiane, traduzione di Giovanni Buttafava e Serena Vitale

*ascoltando Francesco De Gregori – Miracolo a Venezia https://www.youtube.com/watch?v=XZrgAK4abNs

illustrazione tratta da “Venezia”, di David Pintor, Ed. Kalandraka, 2017


9 maggio 2018

Cose dal mondo: tempo lento a Venezia

 

A Venezia non conviene muoversi come turisti, molto meglio camminare lentamente cercando le calli più “sconte”.

***

Venezia

Venezia. Silenzio. Il passo
di un bimbo scalzo
sulle fondamenta
empie d’echi
il canale.
Venezia. Lentezza. Agli angoli
dei muri sbocciano
alberi e fiori:
come se durasse
un’intera stagione il viaggio,
come se maggio
ora
li sdipanasse
per me.
Al pozzo di un campiello
il tempo
trova un filo d’erba tra i sassi:
lega con quello
il suo battito all’ala
di un colombo, al tonfo
dei remi.

(1933)

Antonia Pozzi (1912-1938), poesia che, per volere di Vittorio Sereni, è uscita postuma su “Corrente”, anno III, n. 7, 15 aprile 1940, p. 4

 

*ascoltando Francesco De Gregori – Miracolo a Venezia -  https://www.youtube.com/watch?v=XZrgAK4abNs


 

Ipotesi di percorso

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