Particolare di Giovanni Lomi, “Tramonto all’Ardenza”, olio su tavola |
Ognuno di noi potrebbe avere la sua personale ricetta: chi vorrà esagerare con l’alba, chi con il cielo della sera, chi con i colori delle rocce o della sabbia, chi con le nuvole più chiare. Ognuno avrà la sua sfumatura, come è giusto che sia.
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Ricetta per fare l’azzurro
Se vuoi fare l’azzurro,
prendi un pezzo di cielo e mettilo in una pentola grande,
che tu possa porre sul fuoco dell’orizzonte;
poi mescola il blu con gli avanzi di rosso
dell’alba, fino a che non si sciolga;
vuota tutto in una bacinella ben pulita,
perché non rimanga nulla delle impurità della sera.
Infine, setaccia i rimasugli dorati della sabbia
del mezzogiorno, finché il colore non aderisca al fondo di metallo.
Se, vuoi, per far sì che i colori non si separino
con il tempo, aggiungi nel liquido
un nocciolo di pesca bruciato.
Lo vedrai disfarsi, senza lasciare traccia che una volta
lì lo mettesti; e nemmeno il nero della cenere lascerà venature d’ocra
sulla superficie dorata. Potrai, allora, sollevare il colore
all’altezza degli occhi e confrontarlo con l’azzurro autentico.
Entrambi i colori ti sembreranno somiglianti, senza che
possa distinguere l’uno dall’altro.
Così ho fatto io, Abraham ben Judá Ibn Haim,
miniatore di Loulé e ho lasciato la ricetta a chi vorrà,
un giorno, imitare il cielo.Nuno Júdice, da Meditazioni sulle rovine, traduzione di Giulia Lanciani, 1995
°ascoltando Paco de Lucía – Concierto Aranjuez – Adagio https://www.youtube.com/watch?v=e9RS4biqyAc