L’assurda gioia di essere vivi (quella che chiede il poeta, in questa preghiera all’amore): necessaria come l’aria.
Preghiera ad Amore
Oh, Amore, Amore, restami vicino.
Stattene qui con me, snodato, docile
come un gatto che dorme in un cestino.
Invecchiamo insieme, te ne prego, anche
se so che il tempo passa per me solo
e che vana è la mia preghiera.
Non te ne andare, non lasciarmi.Tu che mi hai dato così spesso al risveglio
questa voglia di canto, quest’altrettanto
assurda gioia di essere vivo
tu seme, raggio, rugiada di ogni notte
tu fronda verde-luna di ulivo
ramo di mandorlo a marzo
mosto dentro la botte
resta.Come in un grano d’ambra luminoso
dormono insetti preistorici
resta tu in me, Amore, ben visibile
dormi e sogna nella mia carne
germina, sfiorisci e rifiorisci
nel sonno e sogna ancora.
Tu seme, raggio, rugiada di ogni aurora.Giuseppe Conte (Imperia, 1945), da Nuovi Canti, in Ferite e rifioriture, Mondadori, 2006
°ascoltando Bert Jansch – Of Love and Lullaby https://www.youtube.com/watch?v=mgAADRs9CDg