Sarà anche un gran signore, ma intanto ride di noi e se ne va.
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Sarà anche un gran signore, ma intanto ride di noi e se ne va.
Che scriva lettere, che semini,
che bruci il pacciame a primavera,
mi pare che il tempo sia in mio potere,
e invece se la ride di me!
Ma non appena l’anelito della poesia
si posa sul piatto della bilancia
all’improvviso
divengono inaffidabili
financo gli orologi più precisi.
Il bocciolo sogna del futuro,
dalle pagine spira il passato
e sfugge, a me che l’inseguo,
il folle tempo sconfinato.Tat’jana Bek (poetessa russa, 1949-20005), traduzione di Evgenij Solonovi e Gario Zappi
°ascoltando Fairport Convention – Who Knows Where The Time Goes?