Un po’ di buona musica fa sempre bene
Ray Brown
è per il giro di basso
che non riesco a uscire dalla stanza***
Chet Baker
– o jazz per Einar Falur
sussurra: amore
e
tiene la tromba
come un ricordo
impossibile da dire***
Strazio
non ricordo il motivo
ma avevo deciso
di porre fine alla mia vita nel fosso
sotto la fattoria
quella sera la radio annunciò
la morte di Elvis Presley
fu la prima volta
che il dolore mi salvò la vita***
Questa vita, questa vita
stamani
quando ho guardato che tempo faceva
c’erano orme nella neve
quelle del postino
un mio omonimo
pare in debito di parecchi soldi
penso
metto la sera sullo stereo
dove B.B. King spegne la cicca
e canta di donne che se ne sono andate
o che torneranno per andarsene***
Closing Time alla Tom Waits
Un mezzo bicchiere di whisky scolato più volte sul vecchio piano
Una voce arrochita e nel crepuscolo una tromba lamenta il suo destino
e da qualche parte, il violino si tiene i nostri sogni.
Notte, un velo di nebbia scivola quieto
sotto i lampioni. Le sedie capovolte sui tavoli
e un nero brizzolato sembra che spazzi.
La sua camicia che era blu ha un colore indefinito.
Una coppia sognante sulla pista in abbracci profondi.
La donna con un vestito a rose. Un uomo addormentato
sul bancone del bar e la sigaretta consumata da tempo.
Una lampada a olio fumosa proietta una luce flebile nel mezzo
bicchiere vuoto e un raggio di sole rossastro tasta
senza far rumore la finestra dello scantinato.
Il giorno non è nostro e lei.
Lei è infinitamente lontana.Poesie di Jón Kalman Stefánsson (Reykjavik, 1963), da La prima volta che il dolore mi salvò la vita – Poesie (1088-1994), traduzione di Silvia Cosimini, Iperborea, 2021
°in sottofondo Tom Waits – Closing Time https://www.youtube.com/watch?v=ZGWJ5XiwbV0