Fernando Pessoa e Jim Morrison: è un accostamento piuttosto inusuale, lo so.
Il fatto è che nella mia mente la poesia non segue le antologie
scolastiche e quindi spesso mi faccio “incantare” solo da un tema
comune.
E in questi due brani poetici, pur con parole e modi completamente
differenti, due scrittori hanno espresso il rimpianto per il tempo
passato (e per quello che in quel tempo non è stato fatto).
Hanno espresso uno dei desideri più comuni: tornare indietro nel tempo.
Batte la luce in cima (Bate a luz no cimo)
Batte la luce in cima
alla montagna, vedi…
Senza volere, rimugino
ma non so che cosa…
Non so cosa ho perduto
o cosa non ho trovato…
Vita che ho vissuto,
quanto male io l’amai!…
Oggi voglio tanto
che non lo posso avere.
Di mattina c’è il pianto
ed alla sera.
Quanto avrei voluto tendere
ad essere felice…
Come il mondo è piccolo,
e il poco che io volli!
Va morendo la luce
in cima alla montagna…
Come un fiume il flusso
la mia anima bagna.
Ma non mi accarezza,
non mi calma nulla…
Povero bambino
perduto nella strada!…
Fernando Pessoa, da Poesie scelte, a cura di Luigi Panarese, Passigli Editore, 1993.
***
Se solo potessi
Se solo
potessi sentire
Il canto
dei passeri
& sentire l’infanzia
trascinarmi indietro di nuovo
Se solo potessi sentirmi
trascinare indietro
di nuovo
& sentirmi abbracciato
dalla realtà
di nuovo
Io morirei
Morirei felice
Jim Morrison, da Tempesta elettrica – Poesie e scritti perduti, Mondadori, 2001, traduzione di Tito Schipa jr.