Vittoria (anzi, VittoRina), la mia nonna paterna, quando faceva il pane mi diceva sempre che mentre si impasta bisogna sorridere, così il pane viene meglio. Sarà vero? Non lo so, ma per l’ospite che verrà a pranzo da noi, il pane fatto con le nostre mani sarà comunque perfetto assieme al sorriso con cui lo faremo sentire a casa.***
Imparo a guardare
a imprestare lo sguardo
a chi ha urgenza di tana
imparo a ospitare.
Custodisco con cura le parole
poi le silenzio per il suono
di un’altra lingua
per questo sentire nostro
acuto e pugnalante
che non attenua gli urti
lascia il male così com’è
e accoglie tutte le ferite
come cani randagi
con improvvisate ciotole d’acqua
e parole poche smarrite
maldestre. Mani grandi
sorrisi abitabili.
Vivere è ospitare.Chandra Livia Candiani, da La domanda della sete, Einaudi, 2020
°ascoltando Queen – Friends Will Be Friends https://www.youtube.com/watch?v=0AIlz08fZos&t=9s
21 marzo 2021
Benvenut*!
11 luglio 2019
Sorridi
Anche piangere, qualche volta, può fare bene,
ma un invito (sincero) al sorriso forse fa meglio.
***
Dopo una pioggia
Vedi, il cielo torna azzurro
e le rondini s’inseguono
come pesci sulle umide betulle.
E tu vuoi piangere?Presto ti saranno nell’anima
gli uccelli blu, gli alberi dilavati
un’immagine d’oro.
E tu piangi?Vedo con i miei occhi
nei tuoi
piccoli soli.
E tu sorridi.*
Nach einem Regen
Sieh, der Himmel wird blau;
die Schwalben jagen sich
wie Fische über den nassen Birken.
Und du willst weinen?In deiner Seele werden bald
die blanken Bäume und blauen Vögel
ein goldnes Bild sein.
Und du weinst?Mit meinen Augen
seh ich in deinen
zwei kleine Sonnen.
Und du lächelst.Richard Dehmel (Germania, 1863-1920), da Poesie d’amore, Milano, BUR, 2001
*ascoltando Nat King Cole ~ Smile https://www.youtube.com/watch?v=YXuB6md9zPk
12 aprile 2019
Solo il sorriso
E il nostro pane
Di te conosco soltanto
il sorriso giocondo
con le labbra separate
il mistero
la mia caparbia ossessione
di svelarlo
e avanzare caparbio
e sorpreso
esplorando il tuo passato.
Conosco soltanto
il dolce latte dei tuoi denti
il latte placido e burlone
che mi separa
per sempre
dal paradiso immaginato
dall’impossibile domani
dalla pace e dalla fortuna silenziosa
dal rifugio e dal pane diviso
da ogni oggetto quotidiano
che io potrei chiamare
nostro.*
Y el pan nuestro
Sólo conozco de ti
la sonrisa gioconda
con labios separados
el misterio
mi terca obsesión
de desvelarlo
y avanzar porfiado
y sorprendido
tanteando tu pasado
Sólo conozco
la dulce leche de tus dientes
la leche plácida y burlona
que me separa
y para siempre
del paraíso imaginado
del imposible mañana
de paz y dicha silenciosa
de abrigo y pan compartido
de algún objeto cotidiano
que yo pudiera llamar
nuestro.Juan Carlos Onetti (Montevideo, 1909 – 1994)
°ascoltando Marlene Kuntz – Il Sorriso - https://www.youtube.com/watch?v=GGAuQLnTh0w
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(Perdersi tra l'argento degli ulivi mi sembra un bellissimo programma) *** Dobbiamo cercare sepolture nel volo delle rondini i...
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