Il cesto delle poesie (Una poesia per...)

 

Con questo testo apro una nuova rubrica del blog: immagina un cesto di vimini con dentro tante poesie tenute arrotolate da un nastro colorato a cui è legato un cartellino: “poesia per chi ha perso qualcosa”, “poesia per chi è giù di morale”, “poesia per chi aspetta qualcuno o qualcosa”, “poesia per chi è felice come non mai”, e così via. Se ti va, potrai cercare la poesia che fa al caso tuo.

Comincio con una poesia per… chi di notte (o di giorno) è tormentato dagli incubi.

*** 

Rimedi officinali

                                            a Emi

Ho deciso, amica mia,
mi curerò con il colore dei fiori:
ogni mattina a digiuno guarderò
negli occhi una rosa
e ogni sera ascolterò il canto
azzurro della lavanda.
Se gli incubi urleranno ancora
berrò foglie di edera

così, notte dopo notte, imparerò
a resistere contro ogni veleno

(se funziona ti passerò le ricette).

Irene Marchi,  in Poetare – Quaderno 2021, a cura di La scuola di Editoria, Samuele Editore, 2021

 ***

... una poesia per chi ha bisogno di rubare un giorno (tutto per sé) al tempo...

 

Ieri ho rubato

al tempo

un giorno ー un giorno

segreto  guadagnato per sbaglio

l'ho tenuto

riparato fra le mani

così smarginato

senza ieri domani così

stranito splendente

nel suo essere

niente per nessuno

solo per me gigante

l'ho nascosto

al calendario

ai panni da

lavare stendere stirare

appuntamenti

appunti da prendere

telefonate

all'aspirapolvere al nòcciolo 

della questione

al sugo

di pomodoro

al dovere al lavoro

ho tentato

l'equilibrioacrobazia

tra clandestinità e euforia

sparire dal radar-sistema di tracciabilità

sono stata brava

silenziosa tutta

dentro una parentesi

tasca piega rosa

a dieta

dall'esistenza indaffarata

sfamata da scoperte inutili

inaudite

come per esempio

un infinito

e l'infinitesimo

e che dà

spavento ed ebbrezza

il non essere

saputi

 

Cristina Bellemo, da Bambina senza alleati, AnimaMundi Edizioni, 2024, ill. di Sara Dalla Pozza 

***

 

...Una poesia  per chi ha bisogno di credere agli angeli (o per gli angeli che hanno bisogno di credere agli uomini)...



Loro e noi

Probabilmente gli angeli
hanno uomini tatuati sulle spalle,
e custodiscono le proprie ombre
nello scrigno dei ricordi.
A volte appaiono
come una voce che annuncia l’alba
o come una luce soffusa
sotto un letto d’ospedale.
Noi esistiamo perché loro esistono,
loro volano perché noi camminiamo.
Siamo così vicini e lontani
come i protoni e i neutroni
nel nucleo di tutti i mondi.

Nikola Madzirov (Strumica, 1973), da Ciò che abbiamo detto ci perseguiterà, Crocetti Editore, 2025, traduzione di Piero Salabè

*** 

 ... una poesia per chi sente il bisogno (momentaneo!) di sparire:

 

Ho elaborato un piano:
mimetizzarmi un poco
alla volta sul muro

fino a diventare
calce, colore,
macchia

di pioggia,
muffa, polvere
di stucco, crepa

e scomparire.

Stefano Simoncelli, da Sotto falso nome, PeQuod, 2022

***

Una poesia giusta giusta per chi tende a vedere segni dove segni non ci sono (ma solo casi o concidenze): fatta eccezione per quella piccola e significativa (lei sì) bandiera di cui parla la poetessa qui⇊

 

Guarda le cose
sono
per tutt’altre ragioni
oppure per il caso
l’inutilità o il vento
proprio là in quel punto
nel preciso momento
ma tu se vuoi
di tanto in tanto
puoi
crederle segni
segreti per te
per ricordare


come una piccola
bandiera
piantata davanti al mare
può dire
– ricordati – tutte le volte
che pensavi di non farcela
e invece


Cristina Bellemo, da Bambina senza alleati, AnimaMundi, 2024

*** 

... una poesia per chi sta per cominciare una nuova vita🌼


Anna, ho comprato un pezzo di terra,
ho un cavallo, una frusta e sollevo la polvere
e chiamo il vicino e gli tocco la spalla.
Oppure un altro, un sogno più piccolo,
io e te insieme abitiamo una stanza
e abbiamo vetri contro il vento e la pioggia
e un cuscino un po’ grande che basta per due,
guardami in faccia ho gli occhi castani.

Tito Balestra (Longiano, 1923 -1976), da Se hai una montagna di neve tienila all’ombra, Garzanti, 1979

*** 

... una poesia per chi si chiede il perché di certi sogni che tornano (e ancora ritornano) alla fine della notte.


Chi sa se è perché dormo

con i vetri spalancati sui vicoli

o sulle nebbie che montano

bagnate dalla valle, chi sa

se è perciò che ci incontriamo,

 

e perché canta prestissimo, agli uccelli.

Appartiene alla luce che ancora non è

io me ne vado a tastoni nel suo canto.

Non c'è un congedo: dilegua quello

mentre io sdipano, fra le dita, l'alba.

 

Cristina Alziati, da Come non piangenti, Marcos Y Marcos, 2011

*** 

 

 

... una poesia per chi è  un po' stanchina/o di chiedersi: 'Ce la farò?'.

*** 

 

forte abbastanza

 

 

starai alla finestra
ad aspettare che ritorni
nei pensieri la luce
ti lascerai attraversare
dalle malerbe e dal dolore

 

metterai dei fiori alla finestra
e saprai

di essere forte abbastanza

 

 

Irene Marchi, da  Un po' in disordine, Cicorivolta Editore, ottobre 2025

*** 

 

 

... una poesia per chi ha lasciato qualcosa nei sogni


 

Niente che ti assicuri.

Nessuna lettera, telefonata,

abbraccio dato o ricevuto,

nemmeno i fiori che ho sognato

di mandarti.

 

In mezzo ci sta il silenzio

frastornato. Io ci porto il mio:

bisticciano - e nella lite ti perdo.

 

Igor De Marchi, da Resoconto su reddito e salute, Ediciclo Editore, 2003

*** 

 

... una poesia per chi sta pensando “quando saremo...”

Due

Quando saremo due saremo veglia e sonno,
affonderemo nella stessa polpa
come il dente di latte e il suo secondo,
saremo due come sono le acque, le dolci e le salate,
come i cieli, del giorno e della notte,
due come sono i piedi, gli occhi, i reni,
come i tempi del battito
i colpi del respiro.
Quando saremo due non avremo metà,
saremo un due che non si può dividere con niente.
Quando saremo due, nessuno sarà uno,
uno sarà l’uguale di nessuno
e l’unità consisterà nel due.
Quando saremo due
cambierà nome pure l’universo
diventerà diverso.

Erri Di Luca, da Solo andata. Righe che vanno troppo spesso a capo, Feltrinelli, 2005

*** 

 

 

 

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