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6 ottobre 2023

Nel sole di ottobre

 




Primi di ottobre, cinque del pomeriggio.
Guardo i gatti sonnecchiare in giardino e penso che…

 

nel sole di ottobre vorrei dormire
– stendermi su una chiara culla d’erba –
e dolcissimo sarebbe anche il canto
aspro della ghiandaia, ché in quel sonno
non avrei mancanza
nessuna salita nessuna caduta

soltanto il sole che si fa sera
lentamente
sopra il mondo

©IreneMarchi2023

°ascoltando Oskar Schuster – Les Soirs
https://www.youtube.com/watch?v=ZMQk3QfHctM


4 agosto 2020

Dolcezza ne abbiamo?

 

… continua a mancare (un moto di dolcezza, in questo mondo).

***

 

Dio dice: «tra me e me
sento che manca
un moto di dolcezza;
è per questo che improvviso
un colibrì, un po’ di rugiada,
un’isola molto leggera,
un canto d’amore, un sogno intermittente
dove passeggia un altro Dio».

Alain Bosquet (1919, Odessa, Ucraina – 1998, Parigi), da Le tourment de Dieu, 1987, ed. Gallimard

 

*ascoltando Hang Massive – End of Sky - https://www.youtube.com/watch?v=oEJk3Vjii74




3 dicembre 2019

Chocolat!

 



Più o meno amara non ha importanza:
è sempre una cara, sincera, dolcissima amica.

***

Domanda

In uno di quei momenti
in cui ti senti
in caduta libera
può un pezzo di cioccolata
quella più desiderata
illuminare un attimo il mondo
di giorno
dall’interno verso l’esterno?

Risposta


può
dura poco
ma può

Vasco Mirandola, da E se fosse lieve – Poesie un po’ tue un po’ mie, Cleup, 2016

°ascoltando Django Reinhardt et le Quintette du Hot Club de France – Douce Ambiance https://www.youtube.com/watch?v=KF6uZxmomJU



15 febbraio 2018

… e mezzo cucchiaio di miele

 


 


Molto bello questo inno alla dolcezza, che non si vuole arrendere ai colpi della non-dolcezza.  Il verso finale, anche da solo, secondo me merita un applauso. Viva la dolcezza, sempre.

                                                                      ***

 

All’amore sono giunta con un grido di seta
e ci ho messo le guance,
il corpo e la coscienza.

Niente è rimasto di me,
neppure una lettera,
neppure uno specchio in cui riconoscermi.
Ma ho imparato a passare
per la cruna dell’ago,
cioè a perdonare sinceramente.
A lasciare la pelle nel filo di ferro,
a ferirmi dalla testa
ai piedi.

Ho perso tutto.
E quando ho capito che non sapevo difendermi dalla gente,
ho risposto con una sberla di dolcezza,
perché io so
che solo i dolci erediteranno la terra.

Mía Gallegos (San José, 1953)

°ascoltando Yes – Sweetness https://www.youtube.com/watch?v=TCbHVX9a7dw

 

Ipotesi di percorso

  (Perdersi tra l'argento degli ulivi mi sembra un bellissimo programma) ***   Dobbiamo cercare sepolture nel volo delle rondini i...