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13 dicembre 2023

Sbagliare follia

 


“Ahi  vita mia”…

 

Il verme e il frutto

Io sono quello
che sbaglia tutto:
il verme il frutto.
Sbaglio l’amore,
sbaglio le ore
del batticuore.
Sbaglio a salire
sbaglio a discendere.
Sbaglio l’assenza
e la presenza.
 
Io sono quello
che sbaglia tutto:
sbaglio nel largo
e nello stretto.
Sbaglio a fuggire
sbaglio a stormire.
Sbaglio a morire
dove non sono.
 
Io sono quello
che sbaglia sempre:
sbaglio nel dare
e anche nel prendere.
Sbaglio a ferire
sbaglio a guarire.
Sbaglio a star solo
e in compagnia.
Ahi vita mia:
sbaglio follia.

Raffaele Carrieri (Taranto, 1905-1984), da Un doppio limpido zero – Poesie scelte 1945-1980, Interno poesia, 2023

°ascoltando  Edoardo Bennato – Un Giorno Credi 


31 maggio 2020

Una frase per un tatuaggio…

 


Sapere che si riesce meglio
se non si cerca di evitar lo sbaglio

***

Insegnamento Zen

Meno forza, dici, ed hai ragione:
questa di ritenersi sempre uguali è un’illusione,
e quel che vale ora, e che funziona,
non c’entra nulla col mondo che eravamo,
con quella logica e con quanto sapevamo:
ciò che mi scioglie il gesto, e lo perfeziona,
non è l’impegno e l’energia che impiego,
ma consapevolezza e strategia:
e la destrezza è data da una inedita
maestria, saper dosare il movimento
e non insistere, lasciarlo lento…

Scoprire nella propria debolezza
il miglior modo per venire a capo
di un deficit ormai stabilizzato…

Sapere che si riesce meglio
se non si cerca di evitar lo sbaglio…

Giovanna Rosadini (Genova, 1963), da Itaca, in Unità di risveglio, Einaudi, 2010

*ascoltando Sigur Rós – Untitled 3 https://www.youtube.com/watch?v=UeuvegBZFuM


21 dicembre 2015

Errori

 




«È vivo, può sbagliare… » sono le ultime parole della prima poesia che  è riportata qui sotto. Infatti commettere errori è una caratteristica di cui non ci si può liberare del tutto. Nessuno ci riesce. L’importante sarebbe  riuscire a imparare dai propri sbagli o addirittura vedere anche il bello (?) che ne può derivare. 

Numero sbagliato

Nella pinacoteca squillò il telefono,
squillò a mezzanotte tra i quadri alle pareti;
poteva svegliare i dormienti, se c’erano,
ma qui abitano solo insonni profeti,
soltanto re sbiancano al chiarore lunare,
del tutto indifferenti a quel che c’è da guardare
e, vivace all’aspetto, la moglie del notaio
osserva l’aggeggio che squilla sul caminetto.
ma no, non mette via il suo bel ventaglio,
come gli altri resta appesa, colta sul non fatto.
Superbamente assenti, con ricche vesti o senza,
trattano quell’allarme con noncuranza,
in essa c’è, lo giuro, assai più humor nero
che se dalla cornice scendesse un condottiero
(a cui solo il silenzio fa fischiare le orecchie).
E il fatto che qualcuno continui a richiamare,
provando in buona fede all’apparecchio
un numero inesatto? È vivo, può sbagliare.

Wislawa Szymborska, da Opere, Adelphi, 2008, traduzione a cura di Pietro Marchesani

***

 

Pioggia  

Mi sono svegliato stamattina con
una gran voglia di restare a letto tutto il giorno
a leggere. Ho cercato di combatterla per un minuto.

Poi ho guardato fuori dalla finestra alla pioggia.
E mi sono arreso. Mi sono affidato totalmente
alla custodia di questa mattinata piovosa.

Rivivrei la mia vita un’altra volta?
Rifarei gli stessi imperdonabili errori?
Sì, se appena potessi, sì. Li rifarei.

Raymond Carver, da Orientarsi con le stelle – Tutte le poesie (All of us), Minimum Fax, traduzione di Riccardo Duranti e Francesco Durante

*ascoltando Cat Stevens – The Wind https://www.youtube.com/watch?v=W4-IZTZkTY8

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