(Sì, è buio, ma...)
5.
È vero che non c’è abbastanza bellezza nel mondo.
È anche vero che non sono in grado di recuperarla.
Nemmeno candore, e qui potrei essere di qualche utilità.
Sono
all'opera, anche se sono silenziosa.
La blanda
miseria del mondo
ci lega da entrambe le parti, un viale
fiancheggiato da alberi; noi siamo
compagni qui, non parlando,
ognuno con i propri pensieri;
dietro gli alberi, cancelli
di ferro delle case private,
le stanze dalle imposte chiuse
in qualche modo deserte, abbandonate,
come se l'artista avesse
il dovere di creare
speranza, ma con cosa? Cosa?
La parola stessa
falsa, un mezzo per confutare
la percezione - All'incrocio
le luminarie delle feste.
Sono stata giovane qui. Prendevo
la metropolitana col mio libretto
come per difendermi contro
questo stesso mondo:
non sei sola,
diceva la poesia,
nel buio del tunnel.
Louise Glück (New York, 1943-2023), da October (parte 5), in Averno, Il Saggiatore, 2020, traduzione di Massimo Bacigalupo
*
5.
It is true that there is not enough beauty in the world.
It is also true that I am not competent to restore it.
Neither is there candor, and here I may be of some use.I am
at work, though I am silent.The bland
misery of the world
bounds us on either side, an alleylined with trees; we are
companions here, not speaking,
each with his own thoughts;behind the trees, iron
gates of the private houses,
the shuttered roomssomehow deserted, abandoned,
as though it were the artist’s
duty to create
hope, but out of what? what?the word itself
false, a device to refute
perception–At the intersection,ornamental lights of the season.
I was young here. Riding
the subway with my small book
as though to defend myself againstthe same world:
you are not alone,
the poem said,
in the dark tunnel.
°ascoltando Procol Harum - A Salty Dog - https://www.youtube.com/watch?v=mOj3kJKy-_U