La poesia del non-senso (ma in generale tutta la letteratura nonsense)
si basa sull’equilibrio tra ordine e caos, tra il senso compiuto e
l’assurdo, tra la realtà logica e il paradossale o il fantastico, e si
esprime mediante strani giochi di parole, accostamenti grotteschi e
surreali (qui riporto due poesie di Toti Scialoja, uno dei maestri del
non-senso, in Italia).
Prova anche tu a scrivere due versi di
poetico non-senso: puoi partire anche dalla realtà… che in fondo non è
sempre così logica e sensata come vorremmo che fosse.
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Che fai maggio piovendo con l’oro nei ruscelli
che fai pioggia poggiando le gocce sui cancelli
che fai poggio reggendo le nuvole e i castelli
che fai reggia raggiando sotto un volo d’uccelli
che fai raggio spiando la ruggine e i coltelli
che fai spiaggia giocando con la spuma a brandelli
che fai faggio filtrando il sole sugli anelli
che fai saggia dormendo coi ragni nei capelli?
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“Caspita!” disse un aspide
capitato per caso sul Mar Caspio
“Queste ripe son ripide, son ispide!
Un sito così inospite è fantastico!”
Una zanzara di Zanzibàr
andava a zonzo, entrò in un bar,
"Zuzzerellona!" le disse un tal
«mastica zenzero se hai mal di mar».
Sogno che una zanzara con le staffe
mi dica: "Salta in groppa! La tariffa
del volo è quella antica – non far gaffe –
e tenera è la notte a Teneriffa".
Le cicale di Lucca
perché ciascuna n’abbia
si passano la cicca
bruciandosi le labbra.
C’è una lepre, a Mestre, a destra,
che rimesta la minestra,
dopo un sorso si fa mesta,
lesta lesta la rovescia
a sinistra, fuori della finestra
Toti Scialoja (Roma, 1914-1998), da Versi del senso perso, Einaudi, 1989
°ascoltando Rino Gaetano – Glu-glu https://www.youtube.com/watch?v=Af8re_Z9024