Bisogna (bisogna… diciamo che può essere utile) saper leggere la realtà,
ma a volte è bello leggere anche l’irrealtà (basta non caderci dentro).
***
Il negozietto di caramelle dietro la soprelevata
è lì che per la prima volta
mi innamorai
dell’irrealtà
Gelatine luccicavano nella penombra
di quel pomeriggio di settembre
Sul bancone un gatto si insinuava tra
bastoncini di liquirizia
e barrette al cioccolato
e cicche Oh BoyFuori le foglie morivano e cadevano
Il vento aveva spazzato via il soleUna ragazza entrò di corsa
Aveva i capelli zuppi di pioggia
Il seno ansava nella stanzettaFuori le foglie cadevano
e piangendo dicevano
Troppo presto! troppo presto!Lawrence Ferlinghetti, in “Poesia” n. 346 Marzo 2019, traduzione di Leopoldo Carra
*ascoltando Peter Green – Slabo Day https://www.youtube.com/watch?v=INOVuZQsxKQ
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