19 giugno 2019

Ancora (Cortázar)

 

Ogni tanto una poesia di Cortázar è necessaria.

***

Aftermath

Dimmi perché ti desidero  ancora, perché il tuo nome ritorna
come l’ascia alla ferita in un’amara visita di mezzanotte,
ai bordi di un cimitero dove le larve moltiplicano
umide bave, infinito inventario di goffaggini,
dimmelo da quel nulla dietro cui adesso ti barrichi, dimmi
perché mi basta comporre un meccanismo elementare di sillabe,
digitare nel cuore della nebbia le cifre del tuo nome
per essere nella solituidine
sopraffatto dalla  speranza di una impercettibile  migrazione di dita nei miei capelli,
di una fragranza in cui abita il muschio.

°°°

Aftermath

Dime por qué todavía te deseo, por qué tu nombre vuelve como
 el hacha a la herida en una amarga visitación de medianoche, a
la vera de un campo funerario donde las larvas multiplican
húmedas babas, recuento interminable de torpezas, dime desde
esa nada donde ahora te atrincheras, dime por qué me basta
componer un mecanismo elemental de sílabas, discar en el
cogollo de la niebla las cifras de tu nombre
para que solitariamente me
agobie la esperanza de una menuda migración de dedos por mi pelo,
de una fragancia en donde habita el musgo.

Julio Cortázar (Ixelles, Belgio, 1914-1984), da Ultimo Round, Bur, 2018, traduzione di Eleonora Mogavero

*ascoltando  Gary Moore – Still Got The Blues https://www.youtube.com/watch?v=4O_YMLDvvnw



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