Che cosa ti può dare una poesia?
Riporto alcune righe da un’intervista a Charles Simic, poeta statunitense di origine serba, nato nel 1938 (dal “Corriere della Sera”, 11 agosto 2019): “In una poesia lirica, un’altra coscienza vive in noi quando ci riconosciamo nelle parole di uno sconosciuto. […] Una bella poesia è un segreto condiviso da due persone che non si sono mai incontrate faccia a faccia. Per quanto mi riguarda nessuna storia d’amore può reggere il confronto (…)”. Esagera? Beh, diciamo che quella poesia rimane e la storia d’amore può finire! In ogni caso tra chi legge una poesia e chi l’ha scritta a volte si può creare una corrente di emozioni che va oltre il tempo e lo spazio (potrebbe sembrare una corrente a senso unico ma in realtà anche lo scrittore, mentre scrive, si rivolge a un lettore “sospeso”).
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Chi sei tu, lettore che leggile mie parole tra un centinaio d’anni?Non posso inviarti un solo fioredella ricchezza di questa primavera,una sola striatura d’orodelle nubi lontane.Apri le porte e guardati intorno.Dal tuo giardino in fiore coglii ricordi fragranti dei fiori svanitiun centinaio d’anni fa.Nella gioia del tuo cuore possa tu sentirela gioia vivente che cantòin un mattino di primavera,mandando la sua voce lietaattraverso un centinaio d’anni.Rabindranath Tagore (India, 1861-1941)
*ascoltando Axel Rudi Pell – Emotional Echoes - https://www.youtube.com/watch?v=ICtP9r7V1A8
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