“(…) We are stardust
Billion year old carbon
We are golden (…)”
Così cantava Joni Mitchell in Woodstock (il brano da lei scritto nel 1969), e negli anni ‘80 l’astrofisico e divulgatore scientifico Carl Sagan spiegava proprio che “siamo fatti della stessa materia delle stelle”. Questo (e molto altro) dice Ernesto Cardenal (poeta, monaco e teologo nicaraguense) nel suo lungo Cantico Cosmico (scritto nel 1992, considerato una delle espressioni maggiori della poesia latino-americana), e di cui riporto qui solo alcune righe.
Cardenal si è spento a 95 anni pochi giorni fa (il 1° marzo 2020). Leggendo la storia della sua vita, quello che più mi ha colpita, oltre allo spirito rivoluzionario, è la sua idea della poesia e dell’arte: per lui erano un bene e un diritto di tutti, senza alcun tipo di distinzione, quindi imprescindibili anche per chi sperimenta povertà e privazioni. In Nicaragua fondò (negli anni ’60) una comunità religiosa nell’isola di Solentiname, che divenne il centro culturale più stimolante del piccolo paese centroamericano. Lì nacque una scuola di pittura primitivista e soprattutto una scuola di poesia che si diffuse oltre i confini del paese. La comunità fu anche partecipe della lotta armata contro la dittatura di Somoza e Cardenal stesso fu a capo del fronte di Liberazione sandinista, e per questo dovette poi fuggire all’estero. Nel 1979, rientrato a Managua insieme ai partigiani che avevano sconfitto il dittatore, diventò Ministro della Cultura del primo governo sandinista. Fu quindi una delle guide della crociata di alfabetizzazione, lanciata dal fratello Fernando, e riconosciuta come esempio mondiale dall’UNESCO. Nel 2005 creò un laboratorio di poesia (ancora oggi attivo) con i bambini in cura all’ospedale oncologico “La mascota” di Managua.
(Leggendo questi versi è impossibile non andare con la mente all’altro “poeta dell’universo”, Walt Whitman).
(…)
Nascevano, crescevano e morivano le stelle.
E la galassia andava acquistando forma di fiore
come oggi la vediamo nella notte stellata.
La nostra carne e le nostre ossa vengono da altre stelle
e anche forse da altre galassie,
siamo universali,
e dopo la morte contribuiremo a formare altre stelle
e altre galassie.
Di stelle siamo fatti e alle stelle torneremo.
(…)Ernesto Cardenal (Granada, Nicaragua, 1925 – Managua, 2020), brano tratto dalla raccolta Cantica 4 di Cantico Cosmico, traduzione dallo spagnolo di Martha Canfield
*ascoltando Stardust (cantata da Nat King Cole) https://www.youtube.com/watch?v=DjU6ZjrQulc
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