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21 ottobre 2023

C di corpo

 


  Edgar Degas (1834-1917), Ballerina

(Vuoi abbastanza bene al tuo corpo?)

***

Corpo mio, ora che non viaggeremo più molto a lungo insieme
comincio a provare una nuova tenerezza verso di te, molto cruda e inconsueta,
come i ricordi che ho dell’amore quand’ero giovane –

l’amore che era così spesso sciocco nei suoi intenti
ma mai nelle sue scelte, nelle sue intensità.
Troppo chiedere in anticipo, troppo che non poteva essere promesso –

la mia anima è stata così paurosa, così violenta:
perdona la sua brutalità.
Come fosse quell’anima, la mia mano si muove cauta sopra di te,

non volendo recare offesa
ma impaziente, finalmente, di raggiungere l’espressione come sostanza:

non è la terra che mi mancherà,
sei tu che mi mancherai.

Louise Glück (New York, 1943-2023), da A village life, 2009, traduzione di Francesca Spinelli, tratta  da “Internazionale”, ottobre 2020

°ascoltando Yann Tiersen – Still Here – https://www.youtube.com/watch?v=lNx9G2PzWEQ&t=42s


21 settembre 2020

Armoniosa dissonanza

 



Una vita in completa armonia, con noi stessi (sia interiormente che esteriormente… sì, sì, compresi i capelli!), con gli altri, con gli eventi: sarebbe un sogno.

E invece  la vita reale è piena di dissonanze, di armonie spezzate o soltanto accennate.  Spesso siamo noi stessi  i più grandi sabotatori della nostra armonia: sperimentiamo  accostandoci a pensieri, idee, esperienze che sono (forse?) totalmente discordanti dal nostro modo di essere. E poi ricominciamo…

Ma se, malgrado tutto, raggiungessimo un’armonia proprio attraverso la dissonanza?

***

 

La giusta piega

“Nico, mi fa una frangia cortissima?”

“Neanche se mi paga”.

Come il mio parrucchiere
vorrei mi trattasse la vita:
forbici in mano
e idee chiare
su come farmi star bene
malgrado me.

Alessandra Racca, da Poesie Antirughe, Neo Edizioni 2001

 

°ascoltando (un brano a tratti dissonante) - Electricity di Captain Beefheart & His Magic Band – https://www.youtube.com/watch?v=S8eRDkiwGMM


18 ottobre 2019

Grazie Louis

 


da Louis ArmstrongIl soffio di Satchmo, illustrazioni di Fabio Magnasciutti, testo di Claudio Comini e Roberto Piumini, Curci Young Editore.


Curiosando nella biblioteca comunale del mio paese ho notato su un tavolo un libro aperto su queste due pagine (da Louis Armstrong – Il soffio di Satchmo). Ed eccomi qui:  non sono forse poesia, le parole e le note di questa canzone?

Il brano fu scritto nel 1967 da George David Weiss e da Bob Thiele e inciso da Louis Armstrong nel 1968.  Scritto quindi in un periodo di grande fermento e agitazioni sociali e politiche, ha parole che  invitano all’armonia con il mondo, e nel mondo, lanciando un messaggio di speranza. Direi che è ancora utile (oltre che piacevolissimo) ascoltarla.

What a wanderful world

I see trees of green, red roses too
I see them bloom for me and you
And I think to myself, what a wonderful world

I see skies of blue and clouds of white
The bright blessed day, the dark sacred night
And I think to myself, what a wonderful world

The colours of the rainbow, so pretty in the sky
Are also on the faces of people going by
I see friends shakin’ hands, sayin’ “How do you do?”
They’re really saying “I love you”

I hear babies cryin’, I watch them grow
They’ll learn much more than I’ll ever know
And I think to myself, what a wonderful world
Yes, I think to myself, what a wonderful world

°°°

Che mondo meraviglioso

Vedo alberi verdi, anche rose rosse
Le vedo sbocciare per me e per te
E fra me e me penso, che mondo meraviglioso

Vedo cieli blu e nuvole bianche
Il benedetto giorno luminoso, la sacra notte scura
E fra me e me penso, che mondo meraviglioso

I colori dell’arcobaleno, così belli nel cielo
Sono anche nelle facce della gente che passa
Vedo amici stringersi la mano, chiedendo “come va?”
Ma in realtà vogliono dire “Ti amo”

Sento bambini che piangono, li vedo crescere
Impareranno molto più di quanto io saprò mai
E fra me e me penso, che mondo meraviglioso
Sì, fra me e me penso, che mondo meraviglioso

Scritta da George David Weisse e Bob Thiele e cantata per la prima volta da Louis Armstrong (1967-1968).

 

°ascoltando, ovviamente, Louis Armstrong – What a Wonderful World
https://www.youtube.com/watch?time_continue=1&v=CWzrABouyeE ma anche la versione di Joey Ramone https://www.youtube.com/watch?v=8IoO5nkxT_4


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