(Vuoi abbastanza bene al tuo corpo?)
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Corpo mio, ora che non viaggeremo più molto a lungo insieme
comincio a provare una nuova tenerezza verso di te, molto cruda e inconsueta,
come i ricordi che ho dell’amore quand’ero giovane –l’amore che era così spesso sciocco nei suoi intenti
ma mai nelle sue scelte, nelle sue intensità.
Troppo chiedere in anticipo, troppo che non poteva essere promesso –la mia anima è stata così paurosa, così violenta:
perdona la sua brutalità.
Come fosse quell’anima, la mia mano si muove cauta sopra di te,non volendo recare offesa
ma impaziente, finalmente, di raggiungere l’espressione come sostanza:non è la terra che mi mancherà,
sei tu che mi mancherai.Louise Glück (New York, 1943-2023), da A village life, 2009, traduzione di Francesca Spinelli, tratta da “Internazionale”, ottobre 2020
°ascoltando Yann Tiersen – Still Here – https://www.youtube.com/watch?v=lNx9G2PzWEQ&t=42s