Tuttavia qualcosa rimane sempre con noi
(e probabilmente non dipende da come ci vestiamo)
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Atto di adorazione per la giovinezza
Credevi di andartene, giovinezza
come un ospite ingrato
che esce da una casa senza salutare
come scompare la brina da un prato
di montagna col passare del mattino.Invece ti ho ancora vicino.
Credevi di fare al furba, di fottermi
dopo avermi tanto piagato
con la tua nevrastenia torbida
con il tuo desiderio inappagato
con la tua timidezza vergineche sempre mi storceva la bocca.
Invece sei ancora qui, nonostante
i capelli, i peli che appassiscono
le unghie che si sfarinano e cadono
le ossa che faticano, ti toccarestare ancora con me.
Ramo d’ulivo, stelo di papavero
sei mistero, anima, sorpresa
sei la bellezza vagabonda, illusa,
piazze di una città sconosciuta
percorse all’alba in fretta senza meta.Credevi di andartene, ma io
ti ospito troppo bene in un cuore
feroce e ragazzo, che niente ha domato,
che conosce troppo bene la tua carezza
e come rinasci fenice dalle tue ceneri.Resta qui, che io ti veneri.
Giuseppe Conte (Imperia, 1945), da Ferite e rifioriture, Mondadori 2006
°ascoltando Eric Burdon & The Animals – When I Was Young https://www.youtube.com/watch?v=Ekfw2EW9qEo&t=8s