«[…] Si deve diventare un’altra volta così semplici e senza parole come il grano che cresce, o la pioggia che cade. Si deve semplicemente essere.»
Etty Hillesum (tratto dal 9 luglio 1942, in Diario 1941-1943)Sarebbe bello ritornare bambini: voltarci leggeri verso il suono che corrisponde al nostro nome. Senza alcun pezzo di questi scafandri che ci siamo messi addosso con gli anni, fatti di giri di parole e certezze troppo simili a luoghi comuni. Sarebbe bello poter esibire solo un nome e il nostro sguardo.
***
Come ti chiami?
Solo il mio nome
mi sta nelle tasche, tondo
come una certezza.
Chiedimi: «Come ti chiami?» e ti saprò rispondere
– rotoleranno timide ma svelte le lettere –
altro non ti so dire
– potrebbe aprirsi il vuoto
sotto il peso di un’affermazione –
o forse anche una supplica ti saprò accennare:
«… torniamo semplici?».
Come ti chiami?Irene Marchi, da La parte in ombra, Edizioni Ensemble, 2018
°ascoltando Lynyrd Skynyrd – Simple Man
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