Ti senti mai sul punto di partire, ma non sai per dove? … e poi non sai da quale aeroporto, non possiedi un passaporto, hai perso il bagaglio a mano e hai una paura di volare forse più grande del caos che ti porti in testa?
Buon viaggio.
Prima del viaggio
Di lui si dice: spazio.
È facile definirlo con questa sola parola,
assai più difficile con molte.Al tempo stesso vuoto e pieno di ogni cosa?
Chiuso ermeticamente, benché aperto,
dato che nulla
può sfuggire a esso?
Dilatato all’infinito?
Ma se ha una fine,
con cosa, diamine, confina?Sì, sì, d’accordo. Ma ora dormi.
È notte e domani ti aspettano cose più urgenti,
perfette per la tua misura definita:
toccare oggetti collocati vicino,
lanciare occhiate a una distanza voluta,
ascoltare voci accessibili all’orecchio.E in più questo viaggio dal punto A al punto B.
Decollo alle 12.40, ora locale,
e il volo sopra matasse di nubi del posto
lungo una sottile striscia di cielo,
una qualunque, all’infinito.Wislawa Szymborska, da La gioia di scrivere – Tutte le poesie (1945 – 2009),
a cura di Pietro Marchesani, Adelphi Editore* ascoltando Pink Floyd – Learning to Fly https://www.youtube.com/watch?v=nVhNCTH8pDs
Nessun commento:
Posta un commento