Richieste (più o meno concise)

 


Non è sempre facile (né risolutivo) trovare le parole per chiedere perdono a qualcuno, ma  una richiesta scritta così, come nella poesia di Salinas (la richiesta in foto è un po’ più concisa), può essere piuttosto convincente…

***

Perdonami se ti cerco così
goffamente, dentro
di te.

Perdonami il dolore, qualche volta.
È che da te voglio estrarre
il tuo migliore tu.
Quello che non vedesti e che io vedo,
immerso nel tuo fondo, preziosissimo.

E afferrarlo
e tenerlo in alto come trattiene
l’albero l’ultima luce
che gli viene dal sole.

E allora tu
verresti a cercarlo, in alto.
Per raggiungerlo
alzata su di te, come ti voglio,
sfiorando appena il tuo passato
con le punte rossate dei tuoi piedi,
tutto il corpo in tensione d’ascesa
da te a te.

E allora al mio amore risponda
la creatura nuova che tu eri.

Pedro Salinas,  da La voce a te dovuta, Einaudi, 1997, traduzione di Emma Scoles

*

Perdóname por ir así buscándote
tan torpemente, dentro
de ti.

Perdóname el dolor, alguna vez.
Es que qiero sacar
de ti tu mejor tú.
Ese que no te viste y que yo veo,
nadador por tu fondo, preciosísimo.

Y cogerlo
y tenerlo yo en alto como tiene
el árbol la luz última
que le ha encontrado al sol.

Y entonces tú
en su busca vendrías, a lo alto.
Para llegar a él
subida sobre ti, como te quiero,
tocando ya tan sólo a tu pasado
con las puntas rosadas de tus pies,
en tensión todo el cuerpo, ya ascendiendo
de ti a ti misma.

Y que a mi amor entonces, le conteste
la nueva criatura que tú eras.


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