Con ago e filo

Quella del rammendo è un’arte utilissima (c’è sempre qualcosa che ha bisogno di due punti a mano).

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Rammendo

Dentro e fuori, indietro, dall’altra parte.
Il gesto rituale congiunge la stoffa.
I punti sono i versi di un chirurgo,
un sigillo cinese, la pantomima

della stampa. Poi traccia. Poi scia rossa.
Crescono croste, stigmate dal filo.
Cronaca di cotone congelato.
Istogramma di lividi e ferite.

La donna è intenta alla sua antica arte.
L’ago congiunge mentre sfreccia,
e sfregia, scrive, segna, sutura,
il rammendo invisibile del cuore.
 
Ingrid De Kok (Johannesburg, 1951), in Chiamami col mio nome – Antologia poetica di donne, a cura di Anna Toscano, La vita felice, 2019


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