La prigione della memoria
Certe volte mi ricordo di cose
che non ho mai visto,
di persone e linguaggi
che non ho mai conosciuto,
vedo passare nella mia stanza
notti che non ho vissuto
e per le strade avanzare con vele bianche
giornate senza nessuno dei vivi a bordo.
Cerco allora l’antro da cui sono uscite
tutte le cose che non sono mie:
forse qualcuno verrà a chiedermi,
come mai le viva io,
dovrò protestare che non ne so niente,
che non le ho rubate a nessuno.
Altre volte non ho paura,
mi pare di non dovermi difendere,
di dovermi salvare soltanto dalle cose mie:
sento che la mia prigione
è uno spazio elastico quanto la mia memoria
e che le uniche fughe sono queste.
Roberto Pazzi (Ameglia, 1946-2023), da Calma di vento, Garzanti, 1987
°ascoltando Elliott Smith - Pictures of Me - https://www.youtube.com/watch?v=TKIxDKOfGv8
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