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30 giugno 2022

Almeno due

 

Me l’ha insegnato una cara amica: “ogni sera, anche nel mezzo del disastro totale, prima di dormire raccogli col pensiero almeno due piccolissime cose belle che ti sono capitate o che hai incontrato durante la giornata: è incredibile quante piccole cose belle impari piano piano a riconoscere”Aveva ragione.

***

Rammentalo, al momento di cadere,
attingi a questa bruma con le tue mani deboli,
raccogli quel po’ di paglia per strame alla sofferenza,
là, dentro il cavo della tua mano macchiata:
potrebbe brillare nella mano
come l’acqua del tempo.

Philippe Jaccottet (Svizzera, 1925-2021), da Alla luce d’inverno – Pensieri sotto le nuvole, Marcos Y Marcos, 1997, traduzione di Fabio Pusterla

°ascoltando Nick Cave e Nicholas Lens – Litany of the of Gathering Up – https://www.youtube.com/watch?v=SC8I9V3oZgQ


3 ottobre 2021

Questione di rime

 


Ti piace o ti terrorizza
il verso libero e anarchico degli eventi della vita?

***

La ripetizione

Perché ai piccoli e ai grandi, nella vita
e nei versi, piace la ripetizione?
Perché vogliamo che ‘ancora’
rimi con ‘ora’? Non è solo questione
di suoni. Abbiamo bisogno
di consolazione: sapere oscuramente
che tutto resti o torni al suo posto,
che il mondo non frani nel burrone,
che oggi, domani e dopodomani
non divideremo il tavolo
con la Disperazione.

Mario Andrea Rigoni (Asiago, 1948), da Colloqui con il mio demone, Elliot Edizioni, 2021

 

 

°ascoltando Yann Tiersen – Le Moulin https://www.youtube.com/watch?v=TZiBdW9VPqY


19 febbraio 2020

Un soccorso prezioso

 


“Io ho avuto soccorso a volte da
una piccola foglia, da un frutto così
ben fatto…” si legge nella poesia qui sotto:
la trovo una cosa molto bella… e può accadere a tutti.

***

 

Bello, bello, bello mondo, bello ridere di
mondo in luce mattutina in
colorazione di mondo con stagioni e
popolazione e animali. Bello mondo
questo ricordo, questo io lo ricordo
bello, molto bello mondo, con cielo
diurno e notturno, con facce che
mi piacevano e musi e zampe e
vegetazione che mi sospirava e mi
sospirava leggera leggera, tirando
via chili e scarponi interiori che mi
infangavano, tirando via ferri da stiro
che mi portavo nel petto, e gran pulitura
di dentro. Bello, questo io lo ricordo
bello.
Io ho avuto soccorso a volte da
una piccola foglia, da un frutto così
ben fatto che dava sollievo a mio
disordine di fondo. Sì sì.

Mariangela Gualtieri (Cesena, 1951), da Fuoco centrale e altre poesie per il teatro, Einaudi, 2003

°ascoltando Van Morrison – Caledonia Soul Music https://www.youtube.com/watch?v=F34zwWJ4bP4


Ipotesi di percorso

  (Perdersi tra l'argento degli ulivi mi sembra un bellissimo programma) ***   Dobbiamo cercare sepolture nel volo delle rondini i...