20 gennaio 2017

Cosa ti è rimasto?


Tu cosa hai perso, per strada, durante il percorso? Ombrelli, stelle, disegni, sogni, libri, guanti, amori, ricordi… e cosa hai trovato? Amori, libri, guanti, ombrelli, … anche sogni? Quindi hai perso sogni ma ne hai sempre trovati altri… direi che stai andando benissimo: con quelli ritrovi tutto (chiunque tu sia stato e chiunque tu sia adesso).

***

Discorso all’Ufficio oggetti smarriti

Ho perso qualche dea per via dal Sud al Nord,
e anche molti dèi per via dall’Est all’Ovest.
Mi si è spenta per sempre qualche stella, svanita.
Mi è sprofondata nel mare un’isola, e un’altra.
Non so neanche dove mai ho lasciato gli artigli,
chi gira nella mia pelliccia, chi abita il mio guscio.
Mi morirono i fratelli quando strisciai a riva
e solo un ossicino festeggia in me la ricorrenza.
Non stavo nella pelle, sprecavo vertebre e gambe,
me ne uscivo di senno più  e più volte.
Da tempo ho chiuso su tutto ciò il mio terzo occhio,
ci ho messo una pinna sopra, ho scrollato le fronde.

Perduto, smarrito, ai quattro venti se n’è volato.
Mi stupisco io stessa del poco di me che è restato:
una persona singola per ora di genere umano,
che ha perso solo ieri l’ombrello sul treno.

Wislawa Szymborska, in Opere, da Ogni Caso (1972), traduzione di Pietro Marchesani, Adelphi Edizioni

*ascoltando Dream On  – Aerosmith


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