La gatta del condominio dove abito viene sempre a dormire in casa, su una poltrona (sempre la stessa); io la vorrei trasformare in una gatta “quasi solo mia” e per questo cerco di addomesticarla con qualche idea balzana, tipo farla affezionare al piccolo delfino di peluche che le metto vicino mentre dorme. Ma lei non è minimamente incuriosita da questo povero delfino, mentre è molto interessata a una vecchissima sedia della cucina e al tappeto sotto la poltrona (lo trova perfetto per farsi le unghie…). Ognuno ha le proprie preferenze (anche per cose minime), le proprie (spiegabili o inspiegabili) attrazioni.
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Da minime cose
Da minime cose è attratta
specie quelle della prima mattina
la finestra col basilico e la limoncina
il gatto di marmo che dal davanzale
la guarda in cucina, mettere il disordine
in ordine alfabetico e in rima,
stendere lo smalto color di conchiglia
e sentire la voce della figlia e dei figli
della figlia, e sulle labbra il sapore del dolce
e del salato e poi bis, ancora un po’ di dolce
e di salato, e guardare i minimi colori
della vita, come quelli di certi piccoli petali
lievemente rosati di piccola margherita.
Ah dimenticavo: tenere sempre appuntita
la rima vita/matita.Vivian Lamarque, da Io sono autobiografica, in L’amore da vecchia, Mondadori, 2023
°ascoltando Niccolò Fabi – Una Somma Di Piccole Cose – https://www.youtube.com/watch?v=lmHddBClrxQ
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