Emozioni artificiali?

 

 

Finché ci verrà chiesto  di dimostrare “di non essere un robot”  tutto bene. Dopodiché, addio poesia.

***

 



Piccolo robot

Questo è il piccolo robot
che hanno appena inventato
ha una graziosa faccia da bambola di plastica morbida.
La sua espressione è fiduciosa
anche se lievemente intimorita:
è progettato per apprendere come un bambino.

Gli diamo degli oggetti:
lui li tocca, li esplora,
morde e fa domande,
gioca con loro, assorbe.
Poi si annoia
e fa cadere gli oggetti a terra.

Potrebbero esserci dei guasti,
forse anche capricci.
Gli importa sul serio?
Siamo davvero arrivati a tanto?

Impara come un bambino:
come prevedere – ci dicono –
i probabili eventi del futuro:
questo porta a quello.

Piccolo robot faccia di bambola,
cosa farai di te stesso
in questo mondo che stiamo creando?
Cosa farai di noi?
Dove ti assegnerai
quando sarai obsoleto?
In qualche discarica cosmica?
O vivrai all’infinito?
Diventeremo tuoi antenati,
rapaci e monotoni?
O ci eliminerai?
Ci farai cadere a terra?
Sarebbe meglio?

Margaret Atwood, da Moltissimo, Ponte alle Grazie, 2021, traduzione di Renata Morresi

 

°ascoltando Daft Punk – Robot Rock

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