Strano animale,
l’Homo sapiens.
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A un pinguino all’acquario di New York
In genere si comincia coi giochi acrobatici. L’esibizione
degli animali si svolge in file ordinate, le coccarde davanti:
un trio di foche, la palla in bilico sul muso, agili,
snelle statue sincronizzate dai domatori
come i ballerini di Broadway, come nei ghetti i vagabondi,
i corpi magri, contorti, contro le scale antincendio.
Poi venne lui, questo giovane pinguino col nome del dotto
tedesco, e stava lì, e nulla sapeva fare, nulla voleva, un eroe
di vecchi vaudevilles, di lampeggianti film comici,
stagliato in bianco e nero, in balia dei gradini, delle
storture del mondo.
Segreto beniamino di una minoranza di elettori bambini,
era lui l’impiegato in frak, sul bordo della vasca
traballante, brividi alle pinne, fremiti nelle ali.
Misero e perfetto il suo far nulla, fino all’uscita senz’inchini.Durs Grünbein, (Dresda, 1962), da A metà partita (Poesie 1988 – 1999), a cura di Anna Maria Carpi, Einaudi, 1999
°ascoltando Paul McCartney & Wings – Wild Life https://www.youtube.com/watch?v=PVBmogGl5xc