20 maggio 2016

Passi incerti

 


“Taci, anima stanca di godere / e di soffrire (all’uno e all’altro vai/rassegnata). […] Invece camminiamo. / Camminiamo io e te come sonnambuli…”

Camillo Sbarbaro, da Pianissimo, 1914

Basta con il solito pessimismo,  sì, dai, basta, basta! (Però resta difficile mantenere il passo).

 

Da un’asse all’altra avanzavo
così lenta, prudente.
Sentivo le stelle sul capo,
e sotto i piedi il mare.

Questo solo sapevo: un altro passo
poteva essere l’ultimo.
Ed avevo quell’andatura incerta
che chiamiamo esperienza.

Emily Dickinson, n. 875 da Tutte le poesie, Mondadori, traduzione di Marisa Bulgheroni

 ***

La sosta

Con un gelato davanti
e la morte dentro la mente
seduto a un bar di Piazza Marina,
guardo due mosche amarsi sulla mia mano,
come colpi di batticuore
odo martelli battere sulle rotaie,
mi chiedo perché vivo,
che grido o che caduta m’aspetta dietro l’angolo,
rammento un altro sole rovente come questo
sulla mia testa rasa di soldato,
un’altra attesa, un’altra fuga, un’altra tana.
Ora pago, mi alzo, questo giorno è sbagliato,
questo e gli altri di prima, sono un uomo infelice.

Gesualdo Bufalino, da L’amaro miele, Einaudi, 1982

°ascoltando Dire Straits - Walk of Life


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