«Ci sono molte buone ragioni per abbracciare gli alberi. Alcuni credono che, attraverso questo gesto, alberi e uomini entrino in comunicazione: si può dubitarne purché non si dimentichi che il senso del sacro è nato proprio al cospetto degli alberi, osservando la loro capacità di andare oltre i limiti angusti della primitiva percezione: le radici in fondo alla terra e le chiome che si perdono nel cielo, la vita che rinasce ogni primavera dopo che è sembrata morire in autunno». Tratto da Giuseppe Barbera, Abbracciare gli alberi, 2017, ed. Il Saggiatore
Dell’arrampicarsi sugli alberi
Se a sera dalle vostre acque emergete
– siate voi ignudi e sia la pelle tenera-
salite allora sui vostri grandi alberi
col vento lieve. Anche il cielo sia pallido.
Alberi grandi scegliete, che neri
a sera e lenti le corone cullino
e fra le fronde aspettate la notte
e sulle tempie il lemure e la nottola!
Le piccole foglie aspre nei cespugli
vi graffiano la schiena, che s’inarca
forte, tra il fitto; e vi arrampicate
un po’ ansanti, più in alto, nell’intrico.
Quanto è bello cullarsi sopra l’albero!
Ma non con le ginocchia; dovete essere
all’albero com’è la sua corona.
Da cent’anni ogni sera esso la culla.Bertolt Brecht, da Poesie e canzoni, Einaudi, Torino 1984.
°scoltando Jethro Tull – Songs From The Wood - https://www.youtube.com/watch?v=z_BtPxZEwiQ
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