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21 marzo 2022

Quasi ti sorride

 


(la poesia non morde)

e quasi sorride

la poesia non morde, niente paura
sì, a volte – aghi di pino, sabbia
sulla pelle –  pungerà un poco e
sbanderai dal percorso più sicuro
ma vi terrete compagnia. E forse
ti domanderai cos’avrà voluto
dire quel matto d’un poeta matto?
ma anche questo dubbio è compagnia.
 
Impazzisco per quell’attimo chiaro:
alzo gli occhi da una pagina
e sto davanti a chi l’ha scritta

e mi guarda e quasi mi sorride

©irenemarchi2022

♥ ascoltando Hayden Calnin – Made of Everything  https://www.youtube.com/watch?v=xp18UrsUK94


13 dicembre 2021

Amica poesia



Purtroppo ho cominciato a leggere poesia (nel senso di sentirla amica, e non solo di studiarla) piuttosto tardi: magari avessi cominciato a sedici anni, mi sarebbe stata di grandissimo aiuto. Ora sto recuperando con la lettura-amicizia, ma il tempo dei sedici anni non ritorna più.
Tu hai già fatto amicizia con la poesia?

 

Leggo poesie

 

Leggo poesie a caso,
leggo quasi senza pensare a quel che leggo.
Quando incontro un verso triste,
sento nell’anima come una carezza.
Non che mi conforti la tristezza altrui;
è che mi sento meno solo.

 

***

 

Leo poemas

 

Leo poemas al azar,
leo casi sin pensar en lo que leo.
Cuando me encuentro un verso triste,
siento en el alma una caricia.
No es que me alivie la tristeza ajena;
es que me siento menos solo.

Ángel González (Spagna, 1925-2008), da Nada grave, 2008

 


2 maggio 2016

Oggetti

 



Oggetti: se sono troppi rischiano a volte di soffocarci;  pochi invece sanno tenerci compagnia: sono quelli firmati, sì, ma firmati dalla nostra memoria, dalla nostra vita. Con alcuni, per metterli via (e lasciare spazio ad altro), ci vorrà la spinta fortissima del coraggio.

 

***

 

Piegando una camicia

Piegando una camicia una donna
si ferma un attimo, ricorda
il calore di un corpo, le sue mani attente

posate su una manica ricordano
un gesto, una carezza;
si appoggia alla parete della cucina,
cercando parole d’amore,
trova solo un’eco di paura
che invade la casa.

Piega vestiti e paura,
ma non il desiderio e
il silenzio non le risponde.

Ripone di malavoglia
pane, vino, posate,
sistema il letto degli amanti,

mentre la lama del tempo, senza esitazione
recide le ore passate,
ordinari rituali di vita.

Denise Levertov, da Prime poesie e poesie sparse, Londra, 1946, in Oltre la fine e altre poesie, traduzione di Liliana casati, ed. Le Lettere.

 

Le cose

Le monete, il bastone, il portachiavi,
la pronta serratura, i tardi appunti
che non potranno leggere i miei scarsi
giorni, le carte da gioco e gli scacchi,
un libro e tra le pagine appassita
la viola, monumento d’una sera
di certo inobliabile e obliata,
il rosso specchio a occidente in cui arde
illusoria un’aurora. Quante cose,
atlanti, lime, soglie, coppe, chiodi,
ci servono come taciti schiavi,
senza sguardo, stranamente segrete!
Dureranno piú in là del nostro oblio;
non sapran mai che ce ne siamo andati.

Jorge Luis Borges, da Le più belle poesie, a cura di F. Tentori Montalto, Crocetti Editore.

 

Fra tutti gli oggetti

Fra tutti gli oggetti i più cari
Sono per me quelli usati.
Storti agli orli e ammaccati, i recipienti di rame,
I coltelli e forchette che hanno di legno i manici,
Lucidi per tante mani: simili forme
Mi paiono tutte le più nobili. Come le lastre di pietra
Intorno a case antiche, da tanti passi lise, levigate,
E fra cui crescono erbe, codesti
Sono oggetti felici.
Penetrati nell’uso di molti,
Spesso mutati, migliorano forma, si fanno
Preziosi perché tante volte apprezzati.
Persino i frammenti delle sculture,
Con quelle loro mani mozze, li amo. Anche quelle,
Vissero per me. Lasciate cadere, ma pure portate;
Travolte sì, ma perché non troppo in alto stavano.
Le costruzioni quasi in rovina
Hanno l’aspetto di progetti
Incompiuti, grandiosi; le loro belle misure
Si possono già indovinare; non hanno bisogno
Ancora della nostra comprensione. E poi
Han già servito, sono persino superate. Tutto
Questo mi fa felice.

Bertolt Brecht, in Poesie e canzoni, a cura di Ruth Leiser e Franco Fortini.

°ascoltando Luciano Ligabue – Ho messo via  (anche nella versione cantata da Elisa)

 

Ipotesi di percorso

  (Perdersi tra l'argento degli ulivi mi sembra un bellissimo programma) ***   Dobbiamo cercare sepolture nel volo delle rondini i...