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1 aprile 2022

(Tempo di) dimettersi?


                                         

Da che cosa vorresti dimetterti?
(Da quanto tempo ci stai pensando? Comunque vada, non è mai tempo perso)

 

Dimissione dall’essere nel tempo

Mi dimetto dall’ortodossia del tempo
dall’infilata dei giorni
dalla trama e dall’ordito delle ore
dall’assioma del tendere verso la fine
però non so come si fa
allora mi impazzisco per volontà
faccio come quella vecchia di Torino
ballo in strada e cammino all’indietro
maledico i gatti e le sette vite
salto sul filo da stendere
spreco il cibo di notte
di giorno, non so, rimango confusa

Alessandra Racca, da Consigli di volo per bipedi pesanti, Neo edizioni, 2016


° ascoltando Donovan – Lost Time https://www.youtube.com/watch?v=I3-JxzWPI48


10 gennaio 2022

Questione di navigatori

 


Ti succede mai di avvertire un dolore, ma di non capire esattamente in quale parte del corpo stia quel dolore? Ti capita mai di sentirti più sbagliat* del solito?

...e di maledire il tuo navigatore satellitare?
(Ricalcola…)

***

Mi fa male la realtà
sale in nebbiose volute
fino alla gola
dove forma uno stagno
nascosto nel fitto
e suoni di nostalgia
chiamano forte mamma
in un’altra lingua
geroglifico ignoto
a cui nessuno può rispondere,
sta scritto nei sassi sul fondo
nelle erbe volteggianti, nei disegni
sulla pelle dei pesci, sta
scritto vieni a prendermi, per mano
dimmelo che ho sbagliato tutto,
direzione
orientamento, pianeta.

Chandra Livia Candiani, da Testimoni glaciali, in La domanda della sete 2016-2020, Einaudi, 2020

 

ascoltando Talking Heads – Road to Nowhere https://www.youtube.com/watch?v=LQiOA7euaYA


4 dicembre 2021

La pazienza degli oggetti

 


Una pazienza che solo gli oggetti possono avere:

Infinita è la pazienza delle cose
adagiate nell’oblio inerte della casa
finché uno sguardo non le rianima
e tornano ad essere – per loro per noi
la forma semplice dei gesti usuali
lo scivolare lento di giorni tutti uguali.

Giovanna Rosadini (Genova, 1963), da Fioriture capovolte, Einaudi, 2018


21 maggio 2021

Consumati(ssimi) consumatori

 

 Eccoci… (conviene evadere!)

***

Al mercato

C’è un calmiere che regola i rapporti
col prossimo tuo e con te stesso.
Sei solo e vinto,
debole, deforme,
devi andare al mercato.
Stordirti e scegliere
le voci nel brusio.
Stipulare contratti,
vendere, comprare
i beni che consumano la vita

Bartolo Cattafi (Barcellona Pozzo di Gotto, 1922-1979), da Tutte le poesie di Bartolo Cattafi, Le Lettere ed.

°ascoltando Lou Reed (Velvet Underground) – Riding Into The Sun –  https://www.youtube.com/watch?v=Vm1x9zkwsog


16 agosto 2020

Perché in quell’angolo?

 


Perché hai rinchiuso i tuoi colori in un angolo?
Che ne dici di riportarli al centro di te stess*?

***

 

Forse

 
Guariremo
dai pensieri stonati,
nodi sgraziati nella trama della vita
– sempre noi, il filo dal brutto colore?

Guariremo
dalle paure furiose
di stanze chiuse e finestre di pietra
guariremo
dal peso perenne di doverci scusare
dal veleno maledetto di alcune parole
e dal maledetto veleno di troppi silenzi.

Stiamo guarendo:
già ora non ricordiamo
chi siamo
e potremmo non voltarci
quando qualcuno urlerà
il nostro nome.

Irene Marchi, da L’uso delle parole e delle nuvole, Cicorivolta Editore, 2020

*ascoltando Kiko Loureiro – Moment Of Truth - https://www.youtube.com/watch?v=55EOLmh9l0U


16 giugno 2020

Inaspettatamente


 

Una carezza

Questa mattina
per un momento
qualcosa si è posato sui miei occhi,
sulle mie dita
è scivolato un riflesso di cielo.
Allora ho capito,
era la carezza di una nuvola.
Non l’aspettavo
ma è arrivata.

Irene Marchi, da L’uso delle parole e delle nuvole, Cicorivolta Edizioni, 2020

 

*ascoltando Little Wing (interpretata da Gil Evans) https://www.youtube.com/watch?v=FUQM06Mbjys


19 agosto 2018

Nonostante tutto

 


Per chi sta vivendo una notte troppo lunga.
Nonostante tutto, tu sei, io sono, …

***

 

Verbo essere (comunque)

Nonostante tutto
io sono
tu sei
noi siamo
oltre lʼinvisibile notte
che ci è caduta addosso
oltre la voglia
stanca
di non essere più
oltre il silenzio che ci soffia contro.
Io sono tu sei noi siamo.
Parole che respirano
̶  e possono urlare  ̶
punti fissi ma liberi
di ogni invisibile notte
che ci attraverserà.

Irene Marchi, da La parte in ombra, Edizioni Ensemble, 2018

 °ascoltando Linkin Park – One More Light  https://www.youtube.com/watch?v=Tm8LGxTLtQk


24 luglio 2018

Voi siete…?



Io, voi (e la domanda trabocchetto)

Ancora una volta
ci siamo cascati
̶  sì, detestiamo la logica di mercato
ma la vita è poco logica
e troppo di mercato.
«Voi siete… ? »
hanno chiesto in Banca
e abbiamo risposto con nome e cognome,
invece chiedevano la nostra professione.
Ancora non ci rassegniamo,
no, non rassegniamoci ancora.
E chiediamo:
una Persona,
senza un lavoro,
davvero non esiste?

Irene Marchi, da La parte in ombra, Edizioni Ensemble, 2018

*ascoltando The Clash – Career Opportunities
https://www.youtube.com/watch?time_continue=34&v=jZOrkPIZ1JU


24 novembre 2017

Ancora un altro novembre

 


Piccole allegrie di una mattina: trovare in biblioteca l’ultimo libro del tuo poeta preferito (qui sotto!), entrare all’ufficio postale, prendere il numero e accorgerti che tocca già a te, accarezzare un gatto stanco dal miagolio buffissimo. E sì, è proprio così (lo stai pensando anche tu): è di nuovo novembre…

***

Novembre, ancora

C’è l’azzurro, quasi bianco in fondo,
dove segue i profili delle creste,
c’è, con l’odore di foglie morte,
questo novembre che tarda a farsi novembre
e poi una mattina aperta, la pulizia delle forme:
davvero, non saprei dire quando le parole cadono lontane,
né come la luce diventi silenzio, questa, per esempio,
su questa facciata che le finestre riflettono muta
o sull’opaco di una mentre sale in bicicletta la strada,
l’intralcio delle borse appese, una fatica già avanti negli anni,
remissiva, desolata. C’è, nella desolazione, un che di candido,
un transito delle cose minute, la ruggine che affiora,
l’erba che spacca l’asfalto. E, dentro il rodere del tempo, tu,
con la tua cuffia pesante, con le tue mani in tasca
e un filo di freddo infilato sotto il maglione.
Mettici anche i pochi metri che ti separano da casa,
un saluto frettoloso e un saluto lasciato cadere
nella luce che non dice altro che sé stessa
e allora, nella mattina aperta, pulita nelle sue forme,
alzi lo sguardo di tutte le volte che non hai guardato.

Pierluigi Cappello, da Stato di quiete – Poesie 2010-2016, BUR, 2016

° Tom Waits – November https://www.youtube.com/watch?v=JeAP1KyPDzM


16 dicembre 2015

Amici

 


Profiles

Siamo ridotti a immaginette
di inafferrabili molecole puntiformi
mi piace, non mi piace
amici 302, 675, 1100 amici
di ogni invidiabile, sorridente vetrina
e le cose che non possiamo mostrare
le ringhiamo
dal groviglio di nervi
che guida la nostra auto.

Irene Marchi, da Fiori, mine e alcune domande, Sillabe di Sale Editore, 2015

13 dicembre 2015

(Non sa contare)

 




Nelle piccole cose

La gioia è semplice
non ha un abito rosso
non ha un sorriso speciale
non è nelle pieghe sinuose dei  viaggi
nel noioso afferrare ogni cosa,
la gioia è rapida
ha gli occhi bassi
il passo leggero
non sa contare.
È qui spesso,
ma non si nota.

Irene Marchi,  da Fiori, mine e alcune domande, Sillabe di Sale Editore, 2015

Chi mente?

     Capita che a volte non si capisca chi manipoli di più la realtà:  la memoria che parla a noi   o noi che vogliamo credere a lei?  ***  ...