"Che cosa cambieresti di quello che sei?"
A questa domanda molti potrebbero rispondere nulla, molti invece tutto.
Poi c’è chi cammina incerto tra il tutto e il nulla (e forse è quello che sta peggio).
***
Come nuova
Voglio andarmene dalla mia mano,
dai miei due occhi che mi guardano allo specchio.
Dalla gamba destra,
dalla gamba sinistra,
da tutto il resto.
Categoricamente esigo
di essere altrove.
Estaticamente esigo di essere diversa.
Voglio rifarmi nuova,
da sola rifarmi nuova.
Vivere non devo,
ma rifarmi da sola come nuova,
sì.Anna Świrszczyńska (1909, Varsavia – 1984, Cracovia), in “Poesia”, n. 344, gennaio 2019, Crocetti Editore, traduzione di Giorgio Origlia
°ascoltando Edoardo Bennato – Un Giorno Credi https://www.youtube.com/watch?v=KHW5lhtkM9U